Un disturbo depressivo non è come uno stato d’animo triste passeggero. Non è un segno di debolezza o una condizione che può essere superata solo desiderandolo o volendolo. Le persone con una malattia depressiva non possono semplicemente “tirarsi su da soli” e stare meglio. Senza un trattamento, i sintomi possono durare per settimane, mesi o anni. Trattamenti farmacologici e psicoterapeutici appropriati, in ogni caso, possono aiutare la maggior parte delle persone affette da depressione.
La depressione fa perdere interesse e piacere in quelle attività che in passato erano coinvolgenti, fa sentire esausti, senza valore (inadeguati), senza aiuto (impotenti) e speranza (disperati).
Alcune persone, travolte da questi sentimenti e schiacciate da questi pensieri negativi, si sentono sole e abbandonate. E' importamene comprendere che questo modo di vedere è parte della depressione e generalmente non riflette accuratamente le reali circostanze.
Le persone raramente si “liberano" dalla depressione, ma si sentono meglio giorno dopo giorno in risposta al trattamento. Non esiste “una” depressione, ce ne sono diversi tipi, così come diverse possono esserne le cause. Per alcune persone la depressione viene scatenata da importanti eventi di vita come un grave perdita finanziaria, lutti, cambiamenti sul lavoro. Per altre la depressione sembra essere più legata a fattori genetici ed ereditari. Altre ancora hanno la tendenza a manifestare la depressione in seguito ad esperienze di vita negative durante l’infanzia e l’adolescenza oppure in conseguenza di difficoltà familiari e burrascose relazioni strette o di isolamento sociale.
Va da sé che le persone possono avere una o più di queste difficoltà nel corso della loro vita, perciò sono necessari ampi e variegati trattamenti per affrontare la depressione: ciò che può essere utile per un persona può non esserlo per un’altra.
In generale per chi soffre di depressione possono essere d’aiuto le seguenti linee guida.
- Pianificare le attività passo dopo passo, suddividere gli obiettivi e i problemi in piccoli e semplici passi e seguirli uno alla volta (è importante iniziare a convincersi che si è in grado di fare qualcosa). Includere nella giornata delle attività piacevoli (o che una volta erano piacevoli), anche molto semplici come incontrare un amico, guardare un film, fare un bagno caldo, ecc…
- Frequentare altre persone e partecipare alle attività che fanno sentire meglio (aumenta le occasioni per distrarsi e diminuisce il tempo passato ad annoiarsi), in questo modo si passa meno tempo a rimuginare sui pensieri negativi; altre volte, invece, è opportuno ridurre i contatti sociali per creare degli “spazi personali” in cui realizzare e soddisfare i propri bisogni e desideri.
- Cambiare il modo in cui trattiamo il nostro corpo: assumere una dieta equilibrata, praticare dell'esercizio fisico medio-intenso (produce sostanze chimiche che combattano la depressione e aumentano l’umore), ridurre l’uso di alcol e di sostanze eccitanti come il caffè, imparare a rilassarsi mediante appropriati esercizi respiratori e muscolari.
- Soprattutto imparare ad essere comprensivi, pazienti, affettuosi e incoraggianti con se stessi, allorché le persone depressione hanno la tendenza a criticarsi, a giudicarsi severamente e a sentirsi in colpa e disperate.
9 commenti:
ciao..hai ragione..però solo dentro se stessi si trova la forza per reagire. ho sofferto di stati depressivi per lavoro, per amore, anche se alla fine ho scoperto che vi erano altri motivi: IL RAPPORTO CON LA VITA, LA VISIONE DELLA VITA E LE ANSIE E LE PAURE INNATE NELL'UOMO.in parte penso che la depressione sia dovuta a fattori caratteriali, temperamentali, culturali ed educativi..i fatti della vita non sono il vero e ultimo motivo..cmq consultare uno specialista per aiuta..
ciao..per problemi di lavoro o per vicende sentimentali ho avuto momenti di sconforto che mi han portato ad avere, anche se in forma lieve, i sintoi citati nell'articolo..ti inquina l'esistenza..però i motivi veri van ricercati nel carattere, nel temperamento, nella ns. educazione e cultura, nel ns modo di vivere, nella ns. visione della vita e di concepire la vita..per questo consultare un esperto può risultare decisivo..unito però ad una forte volontà di reagire..
Capisco quelle che intendende raqgazzi. Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età.
Le cause di un disturbo depressivo, che può colpire chiunque, con una frequenza maggiore trai i 25 e i 45 anni, sono molteplici e diverse da individuo ad individuo: ereditarietà, ambiente sociale, lutti familiari, problemi di lavoro, relazionali, ecc... Diversi studi scientifici hanno dimostrato che due sono le cause predominanti: il fattore biologico, per cui alcune persone hanno una maggiore predisposizione genetica verso questa malattia e il fattore psicologico, per cui le nostre esperienze, in particolari quelle infantili e adolescenziali, possono portare ad una maggiore vulnerabilità acquisita alla malattia. La vulnerabilità biologica e quella psicologica interagiscono tra di loro e non necessariamente portano allo sviluppo della depressione clinica. Chi è vulnerabile alla depressione non necessariamente andrà incontro ad un episodio e ne svilupperà i sintomi. Alcune delle persone vulnerabili possono vivere tutta la vita senza sperimentare mai la depressione o fino a quando succede qualcosa che la fa scattare. Il fattore scatenante è spesso qualche evento stressante (la rottura di una relazione, l'impossibilità di una relazione, la perdita del lavoro, o problemi sul lavoro, la morte di una persona cara, la morte di un animale domestico, qualche tensione importante, ecc...) che turba la nostra vita. Spesso, però, è difficile capire cosa ha scatenato la depressione, soprattutto se non è la prima volta che ne soffriamo. Perchè la depressione è un disturbo caratterizzato da diverse ricadute. Sono infatti rari i casi di singoli episodi di depressione nell'arco della vita di una persona che ha sofferto almeno una volta di depressione.
Il disturbo depressivo può portare a gravi compromissioni nella vita di chi ne soffre. Non si riesce più a lavorare o a studiare, a iniziare e mantenere relazioni sociali e affettive, a provare piacere e interesse nelle attività. il 15% delle persone che soffrono di depressione clinica grave muoiono per suicidio. i farmaci antidepressivi sono molto efficaci nel ridurre la sintomatologia acuta della depressione, ma scarso effetto hanno nel ridurre la vulnerabilità della persona ad una seguente ricaduta. un'adeguata integrazione tra farmaci e terapia cognitiva aumenta significativamente sia il recupero sia il mantenimento a lungo termine di uno stato psicofisico ottimale, perchè si agisce sia nella cura dei sintomi acuti, sia nella riduzione della ricorrenza degli episodi depressivi.
Hai ragione quando dici che bisogna rimboccarsi le maniche e che essere più sereni è possibile... ma a volte l'oppressione è così forte che ti viene proprio da lasciar perdere tutto. ciao!
La depressione io ne ho ho crisi da diventar matto, l'ultima ancora sto cercando di uscirne.
Ne esco sempre e solo grazie ad alcuni fattori unici
1) Il tempo fonte di equilibrio
2) L'amore dei miei cari
3) L'orgoglio di essere vivo ed di voler dar fastidio alla società divertendomi in questo :P
4) Ripagare questo fastidio dal sentirmi felice
5) Alzarmi e cadere al tappeto per puro divertimento
6) Infondo perchè ammazzarsi e la vita che cosi dura pensa a farlo per te :P
7) Vivere finchè si ha la capacita di spostare un piccolo sasso.
Ciao Fabrizio Tabiani io sono il nik kubo di rubik ho già postato 2 miei commenti 1 sulla depressione e uno sugli attacchi di panico. Soffro in maniera sropositata di queste due patologie, sono interessato al tuo sito anche perchè ho stati mentali che piano piano sto riconoscendo da solo e con altri aiuti esterni.
Vorrei capire ma può essere importante leggere e capire trattati di psicologia come il tuo, anche per aiutare me stesso e chi mi sta intorno nel mio piccolo a stare meglio???
Inoltre fino a che punto possiamo auto analizzarci e quindi auto aiutarci. Cioè in poche parole quando si apprende una cosa x che puo aiutarci come si decide se il caso che questa cosa x la utiliziamo da soli o con l'aiuto di un esperto e sopratutto perchè ?
ciao Kubo e grazie di aver commentato più volte.
esiste un tipo di letteratura psicologica definita di auto-aiuto in cui si possono trovare veri e propri manuali di terapia psicologica per i più svariati disturbi emotivi (dalla depressione, all'ansia, alla bulimia, ecc...).
I manuali più validi, secondo me, sono quelli scritti da professionisti anglosassoni che lavorano nel campo della salute mentale: sono chiari e pratici e scientificamente rigorosi.
possono essere d'aiuto alle persone, soprattutto se queste ultime s'impegnano a seguire con costanza i suggerimenti pratici descritti. personalmente uso alcuni di questi manuali come supporto alla terapia con alcuni miei pazienti.
generalmente si consiglia di usare da soli i muanuali se i problemi nn sono troppo invalidanti, al contrario è sempre meglio rivolgersi ad un esperto, perchè qualsiasi libro di per sè non sostituisce una terapia. farsi la terapia da soli, poi, non è sempre utile e facile, perchè, in poche parole, la nostra mente spesso si "autoinganna" e rinforza quei modi di fare, pensare e comportarsi con se stessi e con gli altri che mantengono il malessere, impedendoci di cambiare strada e migliorare.
Posta un commento