sabato 15 marzo 2008

Cos'è un Attacco di Panico?

Nel disturbo di panico, brevi episodi di paura intensa (chiamati “attacco di panico”) sono accompagnati da una varietà di sintomi fisici (come palpitazioni e capogiri) e psicologici (paura di morire, di perdere il controllo, ecc…) che insorgono rapidamente e inaspettatamente in assenza di un'apparente minaccia esterna.

In un successivo articolo spiegherò come possa instaurarsi un attacco di panico e come esso possa svilupparsi in un vero e proprio Disturbo da Attacchi di Panico. In questa introduzione è sufficiente evidenziare come l'attacco di panico iniziale può avvenire quando una persona ha avuto situazioni di stress elevato. Possono essere problemi di lavoro, di studio o famigliari. Alcuni riferiscono di aver avuto crisi di panico dopo operazioni chirurgiche, malattie o la nascita di un figlio. Quando una persona è sotto stress per un periodo prolungato, rischia di avere una crisi di panico.
Molti confondono la crisi di panico con un momento di nervosismo. Chi ha avuto un attacco di panico sa che i sintomi che ha avvertito sono così intensi da essere convinto di morire, di impazzire, di perdere il controllo, di avere un ictus o un infarto.
La crisi iniziale di panico può essere avvenuta mentre si era in macchina o si camminava. In questi casi una persona può sensibilizzarsi alla situazione e quindi aver paura di stare male nella stessa situazione o in altre simili. Una crisi di panico generalmente dura pochi minuti e i sintomi si attenuano progressivamente in circa in un’ora. L'intensità e la rapidità dell'insorgenza del panico sono le caratteristiche che più debilitano e spaventano l'individuo. Successivamente la persona si sente spossata, come avesse fatto uno sforzo intenso.


Infatti, dopo la prima crisi, la maggior parte delle persone teme di avere un altro attacco di panico ed evita le situazioni nelle quali crede sia più probabile che ciò possa accadere. Questa paura (chiamata ansia anticipatoria o paura della paura) può interferire seriamente con la vita quotidiana delle persone, anche quando non hanno un attacco di panico. Per esempio, chi ha avuto un attacco di panico mentre guidava, può essere spaventato di trovarsi nuovamente al volante, anche solo per recarsi al lavoro.

Allora, il disturbo può raggiungere uno stadio avanzato nel quale si ha paura di trovarsi nelle situazioni o nei luoghi da cui potrebbe essere difficile fuggire o ricevere aiuto in caso di attacco di panico. Questa condizione è chiamata agorafobia.
Gli agorafobici spesso temono di trovarsi in mezzo alla folla, di rimanere in coda, di entrare nei supermercati e di viaggiare in macchina o sui mezzi pubblici. Il più delle volte queste persone rimangono all’interno di "zone di sicurezza", che possono comprendere solo la casa o le immediate vicinanze. Qualsiasi spostamento oltre i confini della "zona di sicurezza" crea un aumento d’ansia e necessitano della compagnia di una persona fidata per potersi muovere.

Per chi soffre di attacchi di panico non è fondamentale occuparsi in modo diretto del panico, quanto piuttosto del proprio modo di reagire al panico (credenze, pensieri e comportamenti in relazione al panico). Analizzando e modificando la loro relazione con il panico, impareranno a padroneggiarlo. La chiave per controllare gli attacchi di panico è smettere di fuggirli e imparare, al contrario, ad affrontarli e a gestirli.


I principali sintomi presenti nell’attacco di panico possono essere di natura fisica o psicologica.
Sintomi fisici:
- Fiato corto – Senso di soffocamento
- Tremore – Formicolio ed insensibilità alle mani
- Senso di oppressione – Dolore al petto
- Battito cardiaco accelerato – Palpitazioni
- Vampate di caldo e freddo
- Vertigini, capogiri, nausea – Testa leggera

Sintomi psicologici:
- Preoccupazione
- Paura di perdere il controllo
- Paura di morire
- Paura di impazzire
- Sensazione di distacco dalla realtà – Depersonalizzazione



Pubblicato su:  http://www.medicitalia.it/minforma/Psicoterapia/1223/Cos-e-l-attacco-di-panico

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