domenica 7 settembre 2008

I Disturbi del Comportamento Alimentare (alcuni dati)


I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono diventati un problema di rilevanza sociale. In Italia circa 65.000 donne (tra i 15 e i 24 anni) soffrono di Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa: si stimano 8.500 nuovi casi all’anno.

Non si tratta tuttavia di un problema solo femminile, si rileva, infatti, un aumento di incidenza anche tra gli uomini (il 5 e il 15% delle persone con anoressia o bulimia e circa il 35% delle persone con disturbo da alimentazione incontrollata).

I DCA più diffusi sono l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Essi sono frequentemente associati a depressione, abuso di sostanze e disturbi d'ansia (ossessioni e compulsioni e fobie sociali in particolare).
Inoltre, le persone affette da DCA soffrono spesso di complicazioni a livello fisico, come patologie cardiache e insufficienza renale, che possono condurre alla morte.

I DCA non sono dovuti a mancanza di volontà.

Sono vere e proprie malattie curabili nelle quali certe abitudini alimentari errate diventano schemi comportamentali disadattivi fuori dal controllo dell'individuo.

DCA si sviluppano frequentemente durante l'adolescenza e la prima età adulta, anche se alcune ricerche indicano la possibilità del loro sviluppo sin dall'infanzia e anche nella maturità.

Nell’adolescenza, quando ci si confronta con il mondo esterno e si deve costruire il senso della propria identità adulta, il desiderio di avere un corpo adeguato alle aspettative altrui è una tematica frequente. Autostima, senso del proprio corpo e comportamento alimentare sono, soprattutto in quell’età, strettamente legati.

L’Anoressia Nervosa (AN) è caratterizzata:

  1. dal rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l'età e la statura;
  2. dall’intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso;
  3. dall’alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo;
  4. dall’eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima o dal rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso e da cicli mestruali rari o assenti.

Il fatto stesso di mangiare diventa un'ossessione. Vengono, infatti, sviluppate abitudini alimentari inconsuete come saltare i pasti, evitare il cibo, scegliere determinati cibi e mangiare solo quelli ritenuti “non pericolosi” in piccole quantità oppure pesare attentamente ogni porzione di cibo.

Vi può essere la tendenza a controllare il proprio peso continuamente oppure ad impegnarsi in altre strategie per mantenere il peso sotto controllo, come la pratica intensa e compulsiva di esercizio fisico, il purgarsi con il vomito, i lassativi o i diuretici.

Il tasso di mortalità fra persone con AN è stato stimato intorno allo 0,56% per anno, percentuale che è circa 12 volte maggiore della mortalità media annua della popolazione femminile dovuta a cause di vario tipo nella fascia di età 15-24 anni. Le più comuni cause di decesso sono dovute a complicazioni del disturbo, come arresti cardiaci o scompensi elettrolitici e suicidio.

I DCA possono essere curati e il peso regolare ristabilito con appropriati interventi. Quanto prima questi disturbi vengono individuati ed affrontati, tanto migliori saranno i risultati della terapia.
A causa della loro complessità i DCA devono essere affrontati con un approccio multidisciplinare che comprenda cure e monitoraggio medico, psicoterapia, consulenza nutrizionale e, se necessaria, la somministrazione di farmaci.

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