martedì 11 agosto 2009
Gestire le critiche (seconda e ultima parte).
In questo articolo concludiamo la panoramica sulle più comuni ed efficaci tecniche di gestione assertiva delle critiche manipolative, approfondendo l’annebbiamento e l’inchiesta negativa.
L’annebbiamento è utile quando si viene messi sotto pressione per fare qualcosa che non interessa e che non si vorrebbe fare.
Consiste nel creare una sorta di “banco di nebbia”, con l’intento di “confondere”. Si ascolta ciò che la persona dice e si decide se si desidera aderire o meno. Se non lo si desidera, usando le parole dell’altra persona o simili, si riconosce il suo bisogno, ma si dichiara il proprio punto di vista. In questo modo si dimostra all’altro di aver compreso la sua richiesta, ma di non avere intenzione di accettarla. Quando si è oggetto di critiche l’uso dell’annebbiamento permette di dare ragione all’interlocutore negli aspetti più costruttivi e reali della critica, rigettando, però, l’idea di farsi coinvolgere in ulteriori discussioni. Questo è un modo gentile per dire "No" e allo stesso tempo offre l’opportunità di riflettere se la critica che viene rivolta è fondata.
Ecco alcuni esempi:
- richiesta/critica: “Non mi stai aiutando (colpevolizzazione). Sei un egoista (inferiorizzazione).”
Annebbiamento: “Forse hai ragione.”;
R: “Non capisci mai niente (inferiorizzazione).”
A: “Posso non capire. E’ possibile che tu abbia ragione.”;
R: “Siamo sempre in ritardo (colpevolizzazione).”
A: “Sì, è vero, arriviamo sempre in ritardo.”
L’annebbiamento deve essere espresso con un tono calmo, come se si stesse riflettendo sulle parole dell’altro. Di fatto, è meno probabile che si venga manipolati a fare qualcosa che non si vorrebbe fare, si riconoscono i bisogni degli altri e si esprime l’intenzione di cambiare solo se lo si giudica opportuno e non a causa delle insistenze altrui.
Attraverso l’inchiesta negativa si invita la persona che ci rivolge una critica a fornire ulteriori spiegazioni ed esempi per comprendere meglio e con chiarezza a cosa si riferisce e quale atteggiamento o comportamento vuole che cambiamo.
Questa tecnica è molto utile per vari motivi: porta la persona che accusa ad essere più precisa e a dare informazioni sulle sue motivazioni, “smonta” la critica, se questa non è fondata o è rivolta in mala fede, dato che l’interlocutore rimane a corto di argomenti, e può indurre ad un vero cambiamento, se ci si accorge che la critica può essere d’aiuto per la correzione di un nostro comportamento. Inoltre, permette di gestire l’attacco dell’altro, in quanto non si risponde aggressivamente o in modo passivo.
Vediamo alcuni esempi dell’uso della tecnica:
- critica: “Non mi stai aiutando. Sei un egoista.”
Inchiesta Negativa: “In che modo non ti sto aiutando? Come pensi che potrei cambiare?”
C: “Non capisci mai niente.”
I.N.: “Che cosa non ho capito di preciso? Che cosa ti infastidisce del mio modo di agire?”
Le tecniche descritte sono comportamenti assertivi generali che si possono acquisire con la pratica e applicare a qualsiasi situazione sociale. Sono l’espressione di una buona autostima e della fiducia di affrontare i conflitti sociali con sicurezza ed efficacia.
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