Estate, tempo di vacanze, di svago, di divertimento e relax; tempo di ricerca di emozioni piacevoli.
Ma cosa sono per noi le emozioni? Che tipo di emozioni proviamo?
Quale significato rivestono nella nostra vita? E quali conseguenze hanno le nostre reazioni emotive, sui nostri e altrui comportamenti, pensieri e emozioni?
Spesso sento parlare di emozioni senza un precisa differenziazione, “Ho provato una grande emozione!”, o “Sono emozionato!”.
A volte di emozioni non si parla nemmeno, per esprimere ciò che proviamo, raccontiamo di eventi e situazioni, ci concentriamo su ciò che bisognerebbe fare e dire per risolvere un disagio o un problema.
La nostra cultura spesso enfatizza il controllo di sé e l’efficienza a discapito delle emozioni, forse perché vi è l’errata idea che per avere un adeguato controllo di sé, degli altri e dell’ambiente bisogna essere razionali e sia necessario dominare le emozioni. Ma la repressione delle emozioni è causa di stress, problemi psicosomatici, disturbi fisici e psicologici, perché le emozioni sono una fondamentale modalità di conoscenza di se stessi e degli altri. Sono innate, allertano, orientano e predispongono all’azione e svolgono un’importante funzione sociale di segnalazione dello stato di benessere proprio e altrui, determinando la formazione e il mantenimento dei legami affettivi.
Per non perdere il controllo di sé è pertanto importante riconoscere, accettare ed esprimere adeguatamente le emozioni.
Uno dei motivi alla base della tendenza a reprimere le emozioni, con lo svantaggio di non imparare a identificarle, accettarle ed esprimerle, impoverendo così la propria vita interiore e soprattutto mantenendo inalterati i disagi personali e interpersonali, risiede nelle convinzioni e nelle credenze errate riguardo le emozioni apprese nel corso della vita.
Tra queste, le più diffuse, sono allo stesso le più “nocive” e riguardano l’idea che:
-esiste un modo giusto di sentirsi in ogni situazione;
-far sapere agli altri o far vedere che si sta male è sia un segno di debolezza, sia un pericolo, perché gli altri potrebbero approfittarne e farci del male;
-provare emozioni negative (rabbia, tristezza, paura, le più comuni) è pericoloso e catastrofico;
-provare alcune emozioni sia stupido e sia indice di stupidità o immaturità;
-essere emozionati significa aver perso il controllo; non bisogna provare emozioni dolorose, perché creano disagio (insopportabile ed eterno);
-le emozioni dolorose non sono importanti, provarle non è utile, devono essere ignorate.
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