sabato 7 febbraio 2009

Lo stile di comunicazione aggressivo

I signori Rossi sono a pranzare in un ristorante. Il sig. Rossi ha ordinato una bistecca al sangue, ma quando gliela portano, la trova molto cotta, contrariamente a quanto aveva chiesto.
Il sig. Rossi chiama rabbiosamente il cameriere al suo tavolo. Lo riprende villanamente e ad alta voce per non aver eseguito il suo ordine. Le sue azioni ridicolizzano il cameriere ed imbarazzano la moglie. Egli pretende, e riceve, un'altra bistecca, questa secondo i suoi desideri. Sente di avere la situazione sotto controllo, ma l'imbarazzo della signora Rossi crea frizione fra di loro e rovina la serata. Il cameriere si sente umiliato ed arrabbiato e perde il suo equilibrio per il resto della serata.

Il sig. Rossi si è comportato aggressivamente. Essere aggressivo non vuol dire necessariamente esercitare violenza fisica sugli altri. Atteggiamenti, modi di fare e di esprimersi che hanno in comune la violazione dei diritti altrui e l’indifferenza nei confronti dei loro stati d’animo caratterizzano i comportamenti aggressivi.
Come nel caso del sig. Rossi, un atteggiamento aggressivo permette il più delle volte di ottenere ciò che si vuole. La persona aggressiva non riconoscere facilmente l’inadeguatezza del suo comportamento. Spesso non si rende conto del disagio che crea negli altri; per l’aggressivo “va tutto bene”, “non ci sono problemi” e se ci sono, “sono problemi degli altri”.
Queste persone, però, col tempo pagano le conseguenze del loro modo di comportarsi: si circondano di persone tanto più passive, quanto loro saranno più aggressive o creeranno attorno a sé terra bruciata, perché gli altri tenderanno ad evitare la loro compagnia. Costantemente centrata su di sé e, quindi, profondamente egocentrica, la persona aggressiva giudica gli altri degli inetti. Pertanto tende a entrare in conflitto con altri aggressivi e si circonda di passivi.
Essenzialmente considera i suoi giudizi alla stregua di leggi universali. Ad esempio, se “mi piace/ non mi piace” è un commento assertivo, “è bello/ fa schifo” è un tipico giudizio aggressivo: con i propri criteri, l’aggressivo giudica anche per gli altri (in realtà una cosa che può piacere a qualcuno, non è detto che possa piacere ad un altro).

Si è aggressivi quando: vogliamo che gli altri si comportino come fa piacere a noi; non modifichiamo la nostra opinione su qualcuno o qualcosa; decidiamo per gli altri senza ascoltare il parere degli interessasti; non accettiamo di poter sbagliare; non chiediamo “scusa” per un nostro eventuale errato comportamento; non ascoltiamo gli altri mentre parlano; interrompiamo frequentemente il nostro interlocutore; giudichiamo gli altri e li critichiamo; diamo consigli non richiesti; usiamo frasi “colpevolizzanti” e offensive; ci consideriamo i “migliori”; non accettiamo il punto di vista altrui, lasciamo poco spazio agli altri e tendiamo, anche inavvertitamente, ad imporci in continuazione.

Le persone aggressive dovrebbero imparare a distinguere tra le proprie opinioni e la realtà oggettiva: le cose non sono “belle o brutte”, “buone o cattive” di per sé, ma solo agli occhi di chi le giudica. Nel prossimo articolo approfondiremo lo stile assertivo.

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