“E' stato […] evidenziato che più di un terzo dei pazienti che si rivolgono al medico di base presenta disturbi emotivi ed il 15-25% presenta disturbi di tipo depressivo od ansioso (Von Korff et al., 1987; Barrett et al., 1988; Bellantuono & Tansella, 1989). La depressione e l'ansia rappresentano, in effetti, i disturbi più frequenti nella medicina di base […] (Blacker & Clare, 1987; Williams & Skuse. 1988).
“Diversi tipi di psicoterapia, in particolar modo quella cognitivo-comportamentale e quella interpersonale, sono efficaci nel trattamento dell’ansia, delle fobie, delle dipendenze da sostanze e nel trattamento di sintomi psicotici quali la mania e le allucinazioni” (OMS, 1993)
“Sappiamo che il 70% di coloro che soffrono di un disturbo dell’umore quale l’ansia o la depressione recupera pienamente se trattato con psicoterapia cognitiva e farmaci antidepressivi” (G.H. Brundtland, Direttore Generale OMS, 2001)
“Tra i diversi approcci, si sono dimostrati spesso efficaci quelli ad impostazione cognitivo-comportamentale, basati sul riconoscimento delle emozioni e del collegamento tra emozioni, pensieri e comportamenti, sull'insegnamento di migliori abilità di comunicazione e di soluzione dei problemi, sulla definizione di obiettivi personali, sulla esposizione graduale alle situazioni temute, su tecniche di rilassamento muscolare e di respirazione lenta, sulla prevenzione delle risposte non volute e sul controllo dei comportamenti impulsivi, sull'approfondimento dei problemi del qui e dell'ora piuttosto che sull'indagine di quanto avvenuto in passato” (Progetto Nazionale Salute Mentale, Istituto Superiore di Sanità, Roma).
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