La qualità delle nostre relazioni è determinata dal tipo di attaccamento che si instaura con la “figura di attaccamento”. Il sistema motivazionale dell’attaccamento è un sistema biologicamente preordinato a ricercare la vicinanza delle figure di protezione e di accudimento. E’ attivo sin dalla nascita, e collegato a questo è il sistema motivazionale dell’esplorazione che spinge verso la conoscenza del mondo.
Gli stili di attaccamento più diffusi e conosciuti sono tre: sicuro, evitante e resistente alla separazione.
Quando non vi è la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta di aiuto si può sviluppare un legame insicuro ansioso-resistente, cioè resistente alla separazione.. Questo stile relazionale è favorito da una figura di attaccamento che è disponibile solo in alcune occasioni o che di frequente si allontana e rimane separata dal piccolo o che lo minacciano di abbandono, vero o presunto, come mezzo coercitivo. Solitamente la madre tende ad essere iperprotettiva, inibendo di fato l’attività esplorativa del figlio o imprevedibile presentando comportamenti discontinui nelle sue risposte alle richieste del bambino, alternando momenti in cui lo accudisce a momenti in cui mostra insensibilità alle suoi bisogni. Il bambino si sente incerto, esitante nell’esplorare il mondo ed è incline all’ansia da separazione e mostra difficoltà a consolarsi al ritorno della figura di attaccamento, continuando a piangere per lungo tempo.
I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile di attaccamento sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere adeguatamente amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità, tendenza alla dipendenza dagli altri, tendenza a segnalare eccessivamente i propri bisogni e le proprie debolezze allo scopo di attirare maggiormente l’attenzione su di sé per aumentare la probabilità che la figura di attaccamento si avvicini, dia sostegno e continui a darlo nel tempo.
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