Se vogliamo diminuire il disagio provato, se vogliamo emettere un comportamento assertivo, dobbiamo iniziare “smantellando” ciò che c’è di negativo nel nostro modo di pensare.
A volte queste “voci” sono tutte nostre, a volte sono le voci di persone che hanno rivestito un ruolo importante nel passato: genitori, insegnanti o chiunque sia stato significativo per noi nella nostra infanzia e adolescenza.
Noi impariamo a pensare in un certo modo.
Possiamo chiederci da dove arrivino le voci interiori, i nostri pensieri più radicati, le nostre convinzioni e credenze più salde, che diamo per scontate, ma possiamo anche decidere di modificarle o abbandonarle, siamo noi che conduciamo il gioco.
Rendersi conto che siamo i soli responsabili del nostro dialogo interno ci permette di scegliere se seguire quello che ci suggerisce, se ci è utile, o meno, se ci fa star bene o male e se modificarlo, in modo diverso, ogni volta che vogliamo.
Ecco come cominciare:
1- Prendere coscienza del proprio dialogo interno.
Questo semplice fatto è il primo passo da gigante per prendere in mano le redini della propria vita.
2- Iniziare a notare cosa ci passa per la mente in determinate situazioni (è più facile iniziare da quelle situazioni nelle quali proviamo disagio).
3- Riconoscere che talvolta il dialogo interno è utile, e che altre volte è restrittivo ed inappropriato e stabilire se ci sta spingendo in una direzione che ci fa star bene o ci fa star male.
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